lunedì 30 maggio 2016

E invece tocca prima alle rose

Quando prende la parola Ho Thi Kim Thoa - vice Ministro del Commercio e dell’Industria del Vietnam - l'attesa immediata è per indicazioni sugli accordi bilaterali, sull'export, sulle merci e sugli investimenti. E invece tocca prima alle rose, perchè inizia raccontando lo stupore e la meraviglia per la bellezza dei fiori e delle rose che ha visto lungo le nostre strade, nei nostri giardini.

martedì 24 maggio 2016

Dove ci siamo già visti?

La figura di merda che sto per fare - perché le cose vanno chiamate con il loro nome - è lì in mezzo a tanta altra gente, nel corso di un evento pubblico.
Circa duecento persone, una minuscola località del ferrarese, qualche giorno fa.
Mentre attraverso la sala, incrocio il suo sguardo.
Lui sta con una mano in tasca e l'altra a reggere il bicchiere con il prosecco.
Questo lo conosco - penso tra me e me. Si, ma chi è?
Anche lui mi guarda e credo mi riconosca.
Tiro dritto. Poi mi ricordo.
E' il sindaco.
Torno indietro.
"Salve, come va", sorrido.
"Bene. Lei?" risponde.
"Si, sempre un po' di corsa", dico, così per dire.
Rotto il ghiaccio, dissimulo.
"Scusi, prima non l'avevo riconosciuta, lei è il sindaco".
Lui intuisce la tragedia in cui sto per infilarmi e guarda il pavimento scuotendo piano il capo.
"No", dice quasi scusandosi.
"Ah no, scusi" - replico subito, tentando un recupero che appare già disperato. "E' che lei - mento, imboccando ai duecento all'ora un tunnel senza uscita - assomiglia moltissimo a un sindaco del piacentino che ho visto qualche settimana fa. Mi confondevo. Scusi, sa, tantissimi appuntamenti, è per questo".
"Ah davvero assomiglio a un sindaco?", chiede lui. "Di quale Comune"?
Domanda-basic, che avrei dovuto prevedere. E che invece riduce la quota di ossigeno a mia disposizione.
"Ehmm, quello, come si chiama, sull'appennino di Piacenza. Adesso mi sfugge", rantolo.
"Bettola?", mi viene in soccorso lui.
"Uhmmmmm no. Nononononono", dico io. "Adesso non mi viene in mente il nome. Comunque vi assomigliate tantissimo".
"Io e lei ci siamo visti la scorsa settimana fa a Reggio", fa lui, venendomi in soccorso..
"Ah vero, si si". Dico io. E in effetti ricordo. Però ricordo con qualche piccola (ma determinante) lacuna, che mi spinge sempre più verso lo schianto finale. "Si, era con X e Y, ricordo".
"Ehm, boh, no, non direi", fa lui, "Non li conosco" dice piano, mentre con la punta del piede, sguardo basso, disegna un cerchio immaginario sul pavimento.
"Ahahahah, ma invece si! Mi consola trovare uno che ha meno memoria di me - azzardo, facendo il simpaticone da due soldi - Ho ancora il biglietto da visita che mi ha dato", continuo, estraendo dalla giacca un biglietto da visita che - nella mia testa - è il suo.
Ma naturalmente non è il suo.
Non saprà mai con chi ho parlato.
Per fortuna il buffet trabocca di prosecco.