venerdì 22 aprile 2016

La velocità dei miei pensieri era oltre la luce


Durante una delle mie notti insonni in cui spaziavo con la mente, avevo la sensazione che il mio cervello viaggiasse ad altissime velocità.
Penso di aver raggiunto velocità prossime alla luce.
Con un corpo che si avvicina alla velocità della luce si può disegnare un cono di luce e suddividere lo spazio in regioni: il futuro, il presente e il passato.

La mia mente viveva oggi, ieri e domani.
Io mi vedevo bambino.
Adulto, come prima della malattia.
Come oggi.
Vecchio come domani.

Ed ero sempre uguale, sempre con Elisa vicina, con i miei amici, ed ero sereno e felice.
E sicuro di me.

Il mio cervello si stava espandendo, il mio corpo stava vibrando, stavo diventando energia pura.

Stavo visualizzando i colori dell’arcobaleno.

I fisici che stanno ancora cercando i tachioni dovrebbero viaggiare come stavo viaggiando io.

La velocità dei miei pensieri era oltre la luce.

[Questo è un passaggio del libro autobiografico di un amico malato di sclerosi multipla. Che non muove più un muscolo, solo la testa. E che racconta con queste parole le sensazioni delle notti immobili a letto.]

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