mercoledì 31 ottobre 2012

Grillo pesca a sinistra (a Palermo)

Qualche giorno fa, ad urne ancora calde, avevo  scritto:
"Non si dica che Grillo è un movimento di destra. La meccanica del MoVimento è ormai chiara: pesca tra le file dei delusi di chi ha governato i territori fino a quel momento. In questo caso, la destra".
Ieri, però, l'Istituto Catteneo di Bologna ha reso pubblica l'analisi dei flussi di voto nella città di Palermo, che rovescia la sensazione che io, come la maggior parte degli osservatori, avevo avuto: il MoVimento 5 Stelle deve gran parte del suo successo ai delusi del Pd, di Sel  e dell'Idv. 
E' un dato che riguarda solo Palermo, quindi è "inquinato" dalle dinamiche del tutto particolari che distinguono le città dai centri minori, ma è comunque indicativo del fatto che la direzione è quella: i delusi dalla sinistra votano Grillo. I delusi dalla destra e dal centro-destra (in particolare Udc, Fli, Mpa) nonb vanno a votare. 


lunedì 29 ottobre 2012

UNA BRACCIATA (SULLO STRETTO) VI SEPPELLIRA'



Elezioni regionali Sicilia 2012 


  • Chi ha vinto 1 - Il partito dell’astensionismo – 53%
  • Chi ha vinto 2 – Grillo. Il 18% dice tutto. Non si dica però che Grillo è un movimento di destra. La meccanica del MoVimento è ormai chiara: pesca tra le file dei delusi di chi ha governato i territori fino a quel momento. In questo caso la destra.
  • Chi ha perso 1 – L’intero centrodestra, che cala del 25%
  • Chi ha perso 2 – Il Pd (13%), a meno che qualcuno non consideri un calo del 5% una vittoria e che l’alleanza con il partito che aveva sostenuto Totò Cuffaro sia “una cosa di sinistra”
  • Chi ha perso 3 – Sel, Idv e la galassia degli ambientalisti, a cui va però riconosciuta l'attenuante della coerenza dello schieramento (che in politica, è noto, non paga)
  • Chi può governare – Con questi numeri? Auguri.
  • Le reazioni surreali 1 – La frase con cui Bersani ha commentato il risultato: “''Abbiamo vinto, cose da pazzi. E' la prima volta dal dopoguerra che c'è la possibilità di una svolta vera nella Regione''.
  • Le reazioni surreali 2 - Casini: ''Alleanza progressisti e moderati unico antidoto all'antipolitica''.
  • Le reazioni surreali 3 – Alfano: “Il risultato del Pdl in Sicilia pari al 25% è straordinariamente positivo”.
  • Facci ridere - Grillo, che oggi dice "la parola grillini è scorretta e anche un po' offensiva, in quanto riduttiva e verticistica". Chiedere lumi a Favia, Tavolazzi e compagnia...

giovedì 25 ottobre 2012

E se avesse ragione Vendola?: "Pur essendo innocente, mi vanterei se avessi fatto quel reato"

"Io, pur essendo innocente, persino mi vanterei se avessi fatto quel reato". 
Così Nichi Vendola, ad una mia domanda sulla sanità pugliese nel corso dell'intervista alla sala Corassori lo scorso 29 settembre promossa da Sel, aveva difeso pubblicamente il profilo professionale del professor Paolo Sardelli, che ha il merito - dice Vendola - di aver fatto del reparto di chirurgia toracica del San Paolo di Bari ("ospedale di frontiera") il terzo miglior reparto d'Italia. Al di là della questione giudiziaria e senza timori reverenziali, sottolineando che il nostro Paese è "un'Italia in cui vincono gli asini", Vendola (un mese prima della richiesta di 20 mesi di reclusione da parte della Procura di Bari ) metteva al centro un tema su cui è quasi impossibile il confronto senza sbranarsi, quello dei criteri con cui vengono scelti i posti di vertice.






Siete qui per Renzi, naturalmente (o per il suo programma?)

Provocazione: ho spacciato alcune proposte di Vendola, Bersani e Puppato per proposte di Renzi, chiedendo su queste "finte" proposte renziane un parere alle persone che stavano aspettando Renzi per il comizio a Sassuolo: tutti d'accordo su tutta la linea, con poche eccezioni. Un gioco, tutto qui, che però dice molto delle primarie, del centrosinistra e della politica in generale.


martedì 16 ottobre 2012

Giovedì l'intervista ad Alessandra Moretti


La notorietà è un'arma a doppio taglio. Se poi sei bellissimo, o bellissima, le cose si complicano, soprattutto sei hai un posto di responsabilità e devi dimostrare ad ogni passo che quel posto te lo sei guadagnato sul campo (e che ha un senso, essere lì). E se militi in un partito di sinistra, ma ti accusano di essere di destra, siamo quasi alla frittata, condita da qualche gaffe iniziale nella fase di riscaldamento. E' il caso di Alessandra Moretti, vice-sindaco di Vicenza e front-woman della squadra che affiancherà Bersani fino alle primarie del 25 novembre con il compito di coordinare comitati e volontari, occuparsi di comunicazione e raccogliere fondi. Lei, in particolare, è la portavoce di Bersani. E la cosa, soprattutto ai vicentini, continua a non andare giù: "C’è da scommettere che si moltiplicheranno i malumori e le sorde invidie contro una misconosciuta Carneade che ha scavalcato tutti per assurgere alla destra di Bersani per meriti mediatici" si legge su "La Nuova Vicenza". Oppure: "Lei è la foglia di fico di una classe dirigente non solo vecchia, ma che ha sulla coscienza vari governi corresponsabili assieme al centrodestra di vent’anni di deludente Seconda Repubblica", come sintetizza brutalmente Alessio Mannino, sempre su La Nuova Vicenza.
Ma sarà davvero così? O siamo al classico "nemo propheta in Patria"? Alessandra Moretti ha carattere e non si scompone, risponde punto per punto, rivendica la bontà della cooptazione come metodo e tira dritto verso il 25 novembre. Comunque la si pensi, è evidente che Bersani, per un ruolo così delicato, avrà pensato alla sostanza, prima che alla forma. Anche perché in ballo c'è la leadership della sinistra e del Paese. Insomma, del futuro. Il sospetto è che in queste critiche venga a galla l'immarcescibile e stantìo vizio italico di non perdonare l'intelligenza a chi ha già avuto altri doni, in questo caso la telegenìa, prima ancora che la bellezza. Sarà così?
Intervisterò  Alessandra Moretti giovedì 18 alle 18,30 al Circolo Vibra di Modena su invito del comitato ModenaxBersani. Con lei ci saranno anche Greta Barbolini, presidente di Arci Modena e Cristina Manfredini, presidente di Mediagroup98. E, come avrete capito, potrebbe essere davvero una conversazione interessante (ovviamente senza sconti).

mercoledì 10 ottobre 2012

Screenshot sul Belpaese

Stamattina, intorno alle dieci e trenta, il Belpaese sulla homepage di Repubblica. Eppure io sono convinto che la politica non sia lo specchio fedele del Paese, perché nel Paese c'è di meglio, io lo vedo tutti i giorni.


martedì 2 ottobre 2012

Anna Finocchiaro, Davide Baruffi e Antonella Baldini - Intervista alla Festa Democratica di Modena - 8 settembre 2012

La mia intervista al capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, al segretario provinciale del Pd di Modena, Davide Baruffi e al sindaco di Camposanto, Antonella Baldini in occasione della Festa Democratica di Modena - 8 settembre 2012


lunedì 1 ottobre 2012

Perché Vendola piace alla base di Sel (fino alle primarie...)


Sabato scorso, 29 settembre, ho intervistato Nichi Vendola nel corso di un'iniziativa pubblica promossa da Sel di Modena. Appena sarà possibile, pubblicherò sul blog il video dell'intervista. Per ora la cosa che mi sento di rilevare è che in Vendola ho riscontrato una caratteristica evidente: la sua base lo adora. Letteralmente. Un'adorazione che ha a che fare con l'amalgama di carisma personale e idea politica, certo, ma soprattutto col fatto che Vendola ha un'idea chiara e tonda del "Paese che vorrei" da trasmettere alla base. E' l'idea di un Paese votato all'equità sociale, al lavoro, ai diritti civili e alla valorizzazione dell'ambiente, un Paese che punta al rovesciamento del modello turboliberale in favore di un percorso di riconversione, recupero e valorizzazione delle risorse, che si tratti di ambiente come di energie intellettuali.
E questa idea è il sogno di Sel. Un sogno che lui riesce a trasmettere (e proprio in questa capacità sta la sua forza), facendone quindi un elemento identitario fortissimo, chiaro e univoco, intorno a cui la base di Sel si compatta, proprio come avviene intorno ai totem: un'idea cardine dai contorni netti, definiti, senza le ambiguità che contraddistinguono altri partiti, Pd su tutti (si pensi alla varietà di posizioni all'interno del Pd sui diritti degli omosessuali o sul nucleare, per citarne solo alcune).
Questa capacità di essere leader identitario intorno a un totem è evidente in altri politici che, proprio su questo stesso meccanismo, hanno fondato le loro fortune politiche: Berlusconi con l'anticomunismo, Bossi con l'invenzione della Padania, Grillo con la lotta alla casta. I primi due, negli anni, hanno dissipato il loro tesoro di consensi e nel MoVimento 5 Stelle si intravvedono le prime smagliature. Ma qui non parliamo di bontà o meno dell'idea di base di questi leader, parliamo solo del meccanismo che permette di riunire intorno a un'idea identitaria forte una base elettorale. E Vendola, in questo, è un chiaro esempio di leader idolatrato. Fino a quando? Fino a quando annuncerà se candidarsi o meno alle primarie. Se si candiderà, parte della base trangugerà questa decisione come un pasto indigesto, e per Sel sarà l'inizio dell'annacquamento delle idee fondatrici, con l'inevitabile corollario di emorragia di consensi.

p.s. - Oggi (2 ottobre 2012) a Bologna c'è questa vicenda che è illuminante rispetto alle difficoltà di un rapporto Sel-Pd sulle questioni ambientali. Proiettate la dinamica a livello nazionale e si può immaginare quanto sarà instabile un'eventuale coalizione.