domenica 8 gennaio 2012

La micidiale mazzata di Monti (per chi non se ne fosse accorto)

"Eeeeehhh, che bravo, com'è ben pettinato, preparato, lui sì che non le manda a dire, meno male che siamo nelle sue mani, fortuna che parla francese, inglese e tedesco, così con Sarkozy, Obama e Merkel ci parla direttamente".
Quanti commenti inutili all'intervista che il Presidente del Consiglio Mario Monti ha rilasciato stasera a Fabio Fazio nel corso di "Che tempo che fa". A me pare che l'unica cosa che dovrebbe far rabbrividire tutti, è la micidiale mazzata che Monti ha dato ai partiti (tutti, nessuno escluso) quando, indicando nelle liberalizzazioni l'elemento-cardine per ridare spinta al Paese, ha spiegato che se l'Italia dovesse salvarsi, ciò sarà dovuto al fatto che le forze politiche sono state tenute a distanza dall'azione di governo.
Certo, lui è più pettinato di me e quindi l'ha detto meglio, ma il concetto è quello:
"Mentre tradizionalmente una parte politica si prende cura di proteggere una certa categoria, e un'altra parte politica di proteggere un'altra categoria, un governo "strano" come quello che ho l'onore di presiedere non fa parte di nessuna di queste geometrie politiche e quindi può permettersi di presentare un disegno al Paese, sperando di essere compreso, e di chiamare un po' tutti a disarmare privilegi che nel breve periodo danno a ciascuno il senso della sicurezza, ma che nel lungo periodo farebbero affondare la nave Italia".

E' la conferma del celeberrimo detto secondo cui "la politica è una cosa troppo seria per lasciarla ai partiti", che Monti asseconda, premurandosi di farlo sapere al Paese in diretta tv. Lo fa con garbo, ma lo fa. E, secondo me, ha ragione, vista la qualità della maggior parte dei partiti in circolazione.
Che umiliazione, ragazzi. La tecnocrazia si incarica di riparare il giocattolo che i partiti hanno rotto (l'Italia), assicurando che si farà da parte una volta che il giocattolo sarà stato riparato, riconsegnadolo ai partiti per giocarci quanto vogliono, fino a quando non sarà necessario, un'altra volta, l'intervento di un nuovo uomo della provvidenza.