mercoledì 27 febbraio 2013

Uno vale uno (ma per ora il capo basta e avanza)

C'è davvero poco da dire sull'esito delle urne. I segnali c'erano da anni, ma, appunto, non aggiungiamo parole al torrente di chiacchiere.
Solo una considerazione: sono curioso, lo dico senza ironia, di vedere il famoso meccanismo "uno vale uno" all'opera del M5S ora che il MoVimento è il primo partito d'Italia (alla Camera dei Deputati) ed è quindi chiamato a responsabilità precise. I primi segnali sono contraddittori, diciamo così, perché pare che per ora - come già scritto su questo blog - continui a valere il vecchio adagio "uno vale uno solo se piace a Grillo", com'è sempre stato sin dall'inizio.  Aspettiamo.

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